Sempre più grave la crisi istituzionale in Sri Lanka.
Il presidente della repubblica Maithripala Sirisena, Socialista (Partito
della Libertà), va allo scontro frontale col parlamento, dichiarando nullo il voto di sfiducia del parlamento nei confronti del premier Mahinda Rajapaksa,
Social-populista (Partito Popolare), in quanto secondo lui la costituzione non dà al parlamento la possibilità di votare la sfiducia al premier se non direttamente chiesta.
Situazione quindi sempre più caotica, dopo che il presidente aveva destituito il premier Ranil
Wickremasinghe, Conservatore (Partito
Nazionale Unito), messo Rajapaksa, e tentato di sciogliere il parlamento, quest'ultimo atto poi bloccato dalla corte suprema.
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