In seguito alla sconfitta della candidata governativa alle elezioni presidenziale, il premier bulgaro Boyko Borisov,
Conservatore (Cittadini per lo Sviluppo Europeo - Gerb), ha annunciato le proprie dimissioni, come aveva già preannunciato durante la campagna elettorale, affermando che il voto ha sancito che la sua maggioranza non gode più del favore popolare.
Il governo Borisov era formato, oltre che dai Conservatori, anche dai Liberal-conservatori (Democratici per una
Bulgaria Forte),dai Liberal-populisti (Movimento per i Cittadini),
dai Cristiano-democratici (Unione delle Forze Democratiche), dai
Centristi (Partito Popolare Libertà e Dignità), dai Conservator-agrari
(Unione Nazionale Agraria) e dai Socialdemocratici (Alternativa per
lo Sviluppo), e godeva dell'appoggio esterno dei Nazional-populisti
(Movimento Nazionale - Organizzazione Rivoluzionaria Macedone Interna) e
dei Nazionalisti (Fronte Nazionale per lo Sviluppo).
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