Il premier uscente e premier in pectore turco Ahmed Davutoglu, Islamico-democratico (Partito per la Giustizia e lo Sviluppo), dopo settimane di colloqui infruttosi con gli altri partiti che sono riusciti ad entrare in parlamento nelle elezioni di giugno, incapace di torvare una maggioranza parlamentare, ha deciso di ridare il suo mandato al presidente Recep Tayyp Erdogan, suo compagno di partito.
Infatti, nè i Socialisti (Partito Repubblicano Popolare), nè i Nazionalisti (Partito Movimento Nazionalista) nè i Social-kurdi (Partito Democratico Popolare) hanno voluto stringere un'alleanza con gli Islamico-democratici per cercare di formare un nuovo esecutivo.
Ora il presidente Erdogan ha la possibilità di dare un mandato esplorativo ad un uomo del Partito Repubblicano Popolare, partito arrivato secondo alle elezioni, oppure di sciogliere il parlamento appena eletto e di indire elezioni anticipata.
Se Erdogan dovesse dare un mandato esplorativo ad un Socialista, difficilmente questi riuscirebbe a trovare una maggioranza parlamentare, dal momento che necessiterebbe un'alleanza o con gli Islamico-democratici, che però, come primo partito, rivendicano la carica di premier, o con i Nazionalisti e Social-kurdi assieme, alleanza altamente improbabile visti i pessimi rapporti che sussistono tra loro.
Molto probabile quindi, alla fine, il ricorso ad elezioni anticipate.
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