Tuesday, January 1, 2013

Repubblica Ceca, fra 10 giorni le elezioni presidenziali

L'11 e il 12 gennaio 2013 si svolgerà il primo turno delle elezioni presidenziali in Repubblica Ceca, con il quale si deciderà il successore di Vaclav Klaus, Conservatore (Partito Civico Democratico), presidente dal 2003 e non più candidabile essendo al suo secondo mandato. E' la prima volta che il presidente della repubblica viene eletto direttamente dal popolo ceco e non indirettamente, dal parlamento, grazie ad una legge del 2011 voluta da tutti i partiti ad eccezione di quello comunista.

I candidati in lizza sono:

Jan Fisher, Indipendente, già premier dal 2009 al 2010.
Milos Zeman, Socialista (Partito dei Diritti Civici - Zemanovci, partito nato nel 2009 da una scissione del Partito Socialdemocratico), già premier, nelle file del Partito Socialdemocratico, dal 1998 al 2002.
Jiri Dienstbier junior, Socialdemocratico, maggior partito di opposizione.
Premysl Sobotka, Conservatore (Partito Civico Democratico), partito del presidente uscente e del premier Necas.
Karel Schwarzenberg, Liberal-conservatore (Tradizione, Responsabilità, Prosperità '09), partito al governo, ora ministro degli esteri
Jana Bobosikova, Nazional-conservatrice (Politika 21). Di idee apertamente nazionalistiche e anti-europee, è appoggiata anche dal partito Nazional-populista Partito del Senso Comune, il quale, assieme a Politika 21, forma l'alleanza Sovranità.
Tana Fisherova, Verde. E' appoggiata anche dal Movimento Chiave.
Vladimir Franz, Indipendente.
Zuzana Roithova, Cristiano-democratica (Unione Cristiana Democratica - Partito Popolare), partito al momento all'opposizione.

Il partito al governo Liberaldemocratici, così come i partiti di opposizione Affari Pubblici (di ispirazione Conservato-populista) e il Partito Comunista, non hanno presentato nessun candidato e non ne appoggiano apertamente nessuno.

I sondaggi danno come favoriti Fisher e Zeman, e comunque danno come per scontato il ricorso al secondo turno (previsto per il 25 e 26 gennaio 2013), in quanto nessuno sembra poter superare il 50 % dei voti già al primo turno.

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