In Brasile dopo i Social-liberali (Partito Movimento Democratico), anche i Centro-conservatori (Partito Progressista) lasciano il governo della presidente Dilma Rousseff, Laburista
(Partito dei Lavoratori), passano all'opposizione, sempre in polemica con la presidente e il suo partito, accusati di corruzione.
A questo punto il governo Rousseff è formato, oltre che dai Laburisti, anche dai
Conservator-populisti (Partito Laburista), dai Democristiani (Partito Repubblicano), dai
Liberal-cristiani (Partito della Repubblica), dai Liberaldemocratici
(Partito Socialdemocratico), dai Social-populisti (Partito Laburista
Democratico), e dai Marxisti-leninisti (Partito Comunista del Brasile).
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