Monday, December 30, 2013

Madagascar, Rajaonarimampianina eletto nuovo presidente

Si è svolto il secondo turno delle elezioni presidenziali malgasce; questi i risultati:

Hery Rajaonarimampianina, Liberaldemocratico (Nuove Forze - Hery Vaovao ho an'i Madagasikara): 53,49 % dei voti
Jean-Louis Robinson, Liberale (Partito Arcobaleno - Avana): 46,51 % dei voti

Hery Rajaonarimampianina, Liberaldemocratico, diventerà quindi il nuovo presidente malgascio, andando a sostituire il presidente uscente Andry Rajoelina, Social-liberale (Gioventù Determinata), al potere dal 2009 dopo un golpe militare contro Marc Ravalomanana, Centro-liberale (Io Amo il Madagascar).
Il ballottaggio di questo mese era in pratica un nuovo scontro tra i due presidenti-rivali, dal momento che Rajaonarimampianina è il ministro dell'economia del governo uscente di Rajoelina, mentre Robinson è amico
fidato di Ravalomanana.
Robinson non ha accettato il risultato, accusando brogli e irregolarità, anche se gli osservatori internazionali, africani e europei, parlano di elezioni sostanzialmente corrette.

Wednesday, December 25, 2013

Somalia, il premier Ahmed ottiene la fiducia parlamentare

Con 239 voti favorevoli, 2 contrari e 2 astenuti, il parlamento somalo ha confermato come premier del paese Abdiweli Sheikh Ahmed, Indipendente, nominato a capo del governo una decina di giorni fa dal presidente Hassan Sheickh Mohamoud, Islamico-democratico (Partito per la Pace e lo Sviluppo). Ahmed dovrà ora formare il suo nuovo esecutivo, che molto probabilmente sarà formato da Islamico-democratici e Indipendenti.

Monday, December 23, 2013

Mauritania, elezioni parlamentari, vittoria dei Conservatori

Si sono svolte le elezioni parlamentari mauritane, questi i risultati:

Conservatori (Unione per la Repubblica): 21,34 % dei voti e 75 seggi
Islamico-democratici (Raggruppamento Nazionale per la Riforma e lo Sviluppo - Partito Tewassoul): 13,68 % dei voti e 16 seggi
Socialisti (Alleanza Popolare Progressista): 7,48 % dei voti e 7 seggi
Detonazione della Gioventù per la Nazione: 4,3 % dei voti e 4 seggi
Partito El-Wiam: 3,83 % dei voti e 10 seggi
Unione per la Democrazia e il Progresso: 3,42 % dei voti e 6 seggi
Nazional-neri (Alleanza per la Giustizia e la Democrazia/Movimento per la Rinascita): 2,61 % dei voti e 4 seggi
Partito El Karam: 2,54 % dei voti e 6 seggi
Partito El Vadila: 2,32 % dei voti e 3 seggi
Partito dell'Unità e dello Sviluppo: 2,30 % dei voti e 3 seggi
Partito dell'Autenticità Mauritana: 1,85 % dei voti e 1 seggio
Partito Unionista Socialdemocratico: 1,60 % dei voti e 1 seggio
Partito Ravah: 1,40 % dei voti e 3 seggi
Centro-socialisti (Partito Repubblicano per la Democrazia e la Rinascita): 1,40 % dei voti e 3 seggi
Partito della Giustizia Democratica: 1,39 % dei voti e 1 seggio
Partito di Dignità e Azione: 1,07 % dei voti e 1 seggio
Partito Democratico Popolare: 0,66 % dei voti e 1 seggio
Partito El Islah: 0,66 % dei voti e 1 seggio

Non riescono a eleggere nemmeno un deputato:

Nazional-arabi (Sawab): 1,20 % dei voti
Partito Nazionale El Inma: 1,02 % dei voti
Rinnovazione Democratica: 1 % dei voti
Partito del Ragruppamento Popolare: 0,86 % dei voti
Fronte Popolare: 0,86 % dei voti
Partito dell'Unione Democratica Sociale: 0,85 % dei voti
Partito Congre de Mauritanie: 0,81 % dei voti
Partito Socialista Democratico: 0,81 % dei voti
Partito della Speranza: 0,80 % dei voti
PMRC: 0,77 % dei voti
Partito per la Rinascita: 0,70 % dei voti
RNLD: 0,68 % dei voti
Partito Democratico per la Pace e il Progresso: 0,68 % dei voti
Partito Shura per lo Sviluppo: 0,67 % dei voti
Ragruppamento per l'Uguaglianza: 0,65 % dei voti
Partito Democratico della Gente: 0,60 % dei voti
Partito Liberaldemocratico: 0,58 % dei voti
Ragruppamento per l'Unità: 0,57 % dei voti
Partito per l'Accordo Nazionale: 0,55 % dei voti
Partito Ribat Democratico e Sociale: 0,51 % dei voti
Coalizione PMC e CPR: 0,51 % dei voti
Centro-conservatori (Patto Nazionale per la Democrazia e lo Sviluppo): 0,51 % dei voti
Movimento Popolare: 0,48 % dei voti
Partito della Consultazione Democratica: 0,48 % dei voti
Partito del Dialogo e della Democrazia: 0,47 % dei voti
Partito dell'Equità e della Difesa dei Diritti: 0,47 % dei voti
Unione per la Costruzione: 0,45 % dei voti
Partito della Terza Generazione: 0,44 % dei voti
Unione Democratica della Gioventù: 0,44 % dei voti
Partito della Civilizzazione e dello Sviluppo: 0,42 % dei voti
Alleanza per la Democrazia: 0,41 % dei voti
Unione Nazionale Democratica: 0,41 % dei voti
Unione della Democrazia Diretta: 0,38 % dei voti
Partito per le Riforme e l'Uguaglianza: 0,36 % dei voti
Unione del Centro Democratico: 0,36 % dei voti
Partito del Lavoro e dell'Uguaglianza: 0,33 % dei voti
Partito Nuova Visione: 0,26 % dei voti
Partito per la Democrazia e la Prosperità: 0,26 % dei voti
Partito per la Giustizia e la Democrazia: 0,23 % dei voti
Coalizione per la Madrepatria: 0,19 % dei voti
Partito per la Giustizia e lo Sviluppo: 0,16 % dei voti
Partito per una Mauritania Contemporanea: 0,15 % dei voti
Unione delle Forze Sociali: 0,13 % dei voti
Ragruppamento dei Giovani Nazionali: 0,12 % dei voti
Partito della Generazione per un Futuro Democratico: 0,09 % dei voti
Partito Socialdemocratico: 0,01 % dei voti
Partito Wava: < 0,01 % dei voti
 

I Conservatori del presidente Mohamed Ould Abdel Aziz hanno quindi ottenuto la maggioranza assoluta in parlamento, e assieme ai suoi alleati riescono a raggiungere i 107 seggi sui 145 totali.
I partiti di opposizione più importanti, come il Ragruppamento delle Forze Democratiche e l'Unione delle Forze Democratiche, avevano boicottato il voto, mentre gli Islamico-democratico, che pure hanno partecipato al voto, hanno denunciato brogli e irregolarità.

Saturday, December 21, 2013

Bangladesh, fra 14 giorni le elezioni parlamentari boicottate dalle opposizioni

Fra 14 giorni si svolgeranno le elezioni parlamentari bangladesh, questi i partiti in lizza:

Lega Awami: partito di istanze socialdemocratiche, guidate dalla premier Sheikh Hasina Wajed e dal presidente Abdul Hamid
Partito Nazionale Socialista: partito di istanze socialiste, junior partner del governo Hasina
Partito dei Lavoratori: partito di istanze comuniste, junior partner del governo Hasina
Federazione Tarikat: partito di ispirazione islamico-democratica
Fronte Nazionale
Partito Nazionale - Manju: partito di ispirazione nazional-conservatrice

I due maggiori partiti di opposizione, il Partito Nazionalista, di istanze conservatrici, e il Partito Nazionale - Ershad, di istanze centro-conservatrici, hanno deciso di boicottare le elezioni, dopo che la Hasina aveva cambiato la costituzione così da eliminare l'obbligo della formazione di un governo indipendente che abbia il compito di organizzare le elezioni parlamentari. Anche tutti gli altri partiti di opposizione minori hanno deciso di boicottare il voto.
Il paese è quindi sconvolto da violente manifestazioni contro il governo, con i manifestanti che chiedono le dimissioni della Hasina e la formazione di un governo indipendente: vedremo se la premier andrà avanti per la sua strada, garantendosi in questo modo la vittoria a tavolino delle elezioni, o se invece le manifestazioni, così come le pressioni internazionali (in particolare dei paesi occidentali) riusciranno a convincerla a fare un passo indietro.
I sondaggi, nel caso di elezioni libere e aperte a tutti i partiti, danno netta la vittoria dell'opposizione conservatrice.

Friday, December 20, 2013

Turkmenistan, i risultati delle elezioni parlamentari

Si sono svolte le elezioni parlamentari turkmene; questi i risultati:

Social-nazionali (Partito Democratico): 47 seggi
Organizzazione dei Sindacati: 33 seggi
Unione delle Donne: 16 seggi
Liberali (Partito degli Industriali e degli Imprenditori): 14 seggi
Organizzazione dei Giovani Magtumguly: 8 seggi
Indipendenti: 7 seggi

Pur essendo state le prime elezioni multipartitiche del paese, tutti i partiti e le organizzazioni presenti sono comunque filo-governative e per niente critiche al presidente Gurbanguly Mjalikkulevich Berdymukhammedov, Social-nazionale. E' comunque da notare come i Social-nazionali non siano riusciti ad ottenere la maggioranza assoluta dei seggi, come invece ci si aspettava alla vigilia.
Gli osservatori dell'OSCE, pur concordi su un certo miglioramento rispetto alle tornate elettorali precedenti, considerano queste elezioni non democratiche.


Thursday, December 19, 2013

Mali, i risultati delle elezioni parlamentari

Si è svolto anche il secondo turno delle elezioni parlamentari maliani; questi i risultati:

Socialisti (Raggruppamento per il Mali): 61 seggi
Socialdemocratici (Alleanza per la Democrazia - Partito Pan-africano per la Libertà, la Solidarietà e la Giustizia): 20 seggi
Laburisti (Unione per la Repubblica e la Democrazia): 18 seggi
Forze Alternative per la Rinascita e per Emergere: 5 seggi
Convergenza per lo Sviluppo: 5 seggi
Social-comunisti (Solidarietà Africana per la Democrazia e Indipendenza): 4 seggi
Congresso Nazionale per l'Iniziativa Democratica: 4 seggi
Alleanza per la Solidarietà: 4 seggi
Partito per la Rinascita Nazionale: 3 seggi
Yelema: 2 seggi
Indipendenti: 16 seggi

Non riescono ad eleggere nemmeno un deputato

Social-liberali (Raggruppamento per lo Sviluppo)
Partito per lo Sviluppo Economico e Sociale
Convenzione Nazionale per la Solidarietà Africana
Social-populisti (Alleanza Chato)
Partito per l'Azione Civica e Patriottica
Congresso Africano per il Rinnovamento


I Socialisti hanno quindi ottenuto la maggioranza relativa del parlamento, ma per governare dovranno necessariamente cercare l'alleanza di qualche altro partito; vedremo se il presidente Ibrahim Boubakar Keita. Socialista, confermerà l'odierno premier Oumar Tatam Ly, Indipendente al potere, o se invece deciderà di nominare un nuovo presidente del consiglio.

Tuesday, December 17, 2013

Germania, nasce il nuovo governo Merkel

Con 462 voti favorevoli e 150 contrari Angela Merkel, Cristiano-democratica (Unione Cristiana Democratica) è stata confermata dal parlamento tedescxo cancelliere del paese. Il suo nuovo governo è formato, oltre che dai Cristiano-democratici, anche da Popolar-bavaresi (Unione Cristiano Sociale) e da Socialdemocratici.

Monday, December 16, 2013

Sudan del Sud, sventato tentato golpe


Il presidente sud-sudanese Salva Kiir Mayardit, Socialista (Movimento di Liberazione del Popolo Sudanese) ha annunciato oggi di aver sventato un tentato colpo di stato, e di aver imposto il coprifuoco al paese. La rivolta sarebbe scoppiata tra i reparti della Guardia Repubblicana nella stessa capitale sudsudanese Juba, e sarebbe diretta dall'ex vicepresidente Riek Machar Teny, Socialista, destituito dallo stesso Kiir qualche mese fa.

Austria, nasce il nuovo governo Faymann

Werner Faymann, Socialdemocratico, ha giurato oggi come nuovo cancelliere austriaco nelle mani del presidente Heinz Fischer, Socialdemocratico. Il suo governo, come quello precedente sempre guidato da lui, è formato da Socialdemocratici e Popolari.

Cile, Bachelet eletta nuovo presidente


Si è svolto il ballottaggio per le elezioni presidenziali cilene; questi i risultati:

Michelle Bachelet, Socialista: 62.16 % dei voti
Evelyn Matthei, Conservatore (Unione Democratica Indipendente): 37.83 % dei voti

Sarà quindi Michelle Bachelet, Socialista, la nuova presidente del Cile, che andrà a sostituire il presidente uscente Sebastian Pinera, Liberal-conservatore (Rinnovamento Nazionale) dall'11 marzo 2014.
La Bachelet è già stata presidente del Cile dal 2006 al 2010.

Sunday, December 15, 2013

Tunisia, accordo per formare un governo di unità nazionale guidato da Jomaa

Dopo settimane di trattative, i partiti di maggioranza e di opposizione tunisini hanno raggiunto l'accordo per la formazione di un governo di unità nazionale ad interim, che abbia il compito di traghettare il paese alle elezioni generali del 2014. La premiership andrà a Mehdi Jomaa, Indipendente, ex Ministro dell'Industria, che dovrà prendere il posto del premier uscente Ali Laarayedh, Islamico-democratico (Partito della Rinascita - Enhada).
Vedremo quanto tempo impiegherà Jomaa a formare il suo esecutivo e quanto tempo poi il parlamento ci impiegherà per dargli il voto di fiducia.

Thursday, December 12, 2013

Somalia, Ahmed nuovo premier

Il presidente somalo Hassan Sheickh Mohamoud, Islamico-democratico (Partito per la Pace e lo Sviluppo), ha nominato oggi come nuovo primo ministro Abdiweli Sheikh Ahmed, Indipendente, dopo che il suo predecessore, Shirdon, era stato sfiduciato dal parlamento qualche giorno fa. Ahmed dovrà presentare al parlamento il suo governo entro 30 giorni, governo che probabilmente sarà formato da Indipendenti e Islamico-democratici.

Wednesday, December 11, 2013

Sudan, il presidente Bashir cambia il governo

Il presidente sudanese Omar Al-Hasan Ahmad Al-Bashir, Nazional-islamico (Congresso Nazionale), dopo una spaccatura all'interno del suo stesso partito, ha sciolto il governo, formandone un secondo, in cui le vicepresidenze sono state assegnate a Bakri Hassan Saleh, Nazional-islamico, e Hassab Mohammed Abdel Rahmane, Nazional-islamico.

Monday, December 9, 2013

Thailandia, la premier Shinawatra scioglie il parlamento e indice elezioni anticipate per il 2 febbraio

Per cercare di sbloccare il muro contro muro tra governo e opposizioni, la premier thailandese Yingluck Shinawatra, Socialdemocratica (Partito per i Thailandesi - Pheu Thai) ha sciolto oggi il parlamento, e ha indetto elezioni parlamentari anticipate per il 2 febbraio 2014.
I Liberali del Partito Democratico, però, gli artefici della protesta popolare, hanno detto che continueranno la loro protesta, dal momento che il loro obiettivo, ossia la deposizione della Shinawatra e la formazione di un consiglio popolare formato da intellettuali e uomini vicini alla corona, non è ancora stato raggiunto.
I Liberali, nella realtà, temono le elezioni, dal momento che molto probabilmente saranno rivinte dagli stessi Socialdemocratici, che tengono ancora un forte appoggio popolare, soprattutto tra la popolazione rurale e più povera.

Sunday, December 8, 2013

Thailandia, l'opposizion lascia il parlamento, la premier annuncia un referendum

Continua il braccio di ferro tra governo e opposizione in Thailandia.
I Liberali del Partito Democratico hanno annunciato oggi le dimissioni in massa dal parlamento, affermando che domani sarà istituito un consiglio del popolo formato da esponenti dell'alta borghesia, filo-monarchici e del mondo intellettuale che avrà il compito di prendere il potere nel paese.
La premier Yingluck Shinawatra, Socialdemocratica (Partito per i Thailandesi - Pheu Thai), appoggiata dai suoi compagni di governo Nazional-populisti (Partito dello Sviluppo Nazionale), Centro-conservatori (Partito dello Sviluppo Nazionale - Chart Pattana) e Conservator-choburi (Palung Chong), e appoggiato esternamente dai Nazional-conservatori (Grande Partito Popolare) ha giudicato la mossa dei Liberali come incostituzionale, annunciando però, come ultimo tentativo di mediazione, l'istituzione di un referendum popolare sul suo governo, promettendo le dimissioni nel caso in cui la maggioranza dei Thailandesi votasse contro il suo esecutivo.
Difficilmente i Liberali accetteranno la proposta della premier, dal momento che quest'ultima rimane ancora molto amata dallo strato più povero e popolare del paese.

Saturday, December 7, 2013

Svizzera, nel 2014 il presidente sarà Burkhalter


Con 183 voti su 202 il parlamento svizzero ha nominato presidente della confederazione per il 2014 Didier Burkhalter, Liberaldemocratico (Partito Liberaldemocratico - Partito Radicale. I Liberali), andando a sostituire Ueli Maurer, Nazional-conservatore (Partito Popolare - Unione Democratica di Centro). Il governo, come sempre dalle elezioni di ottobre 2011, e' formato, oltre che dai Liberaldemocratici e dai Nazional-conservatori, anche dai Conservatori (Partito Conservatore Democratico - Partito Democratico Borghese), dai Cristiano-democratici (Partito Popolare Cristiano Democratico) e dai Socialdemocratici.

Wednesday, December 4, 2013

Lussemburgo, inizia il mandato governativo di Bettel

Inizia oggi il governo lussemburghese di Xavier Bettel, Liberale (Partito Democratico), formato, oltre che dai Liberali, anche dai Socialisti (Partito Socialista dei Lavoratori) e dai Verdi.
Bettel va a sostituire all presidenza del consiglio Jean-Claude Juncker, Cristiano-democratico (Partito Popolare Cristiano Sociale), che era alla guida del governo dal 1995.

Turkmenistan, fra 11 giorni le elezioni parlamentari

Fra 11 giorni si svolgeranno le elezioni parlamentari turkmene; questi i partiti in lizza:

Partito Democratico: partito di istanze socialisteggianti e nazionalistiche guidato dal presidente Gurbanguly Mjalikkulevich Berdymukhammedov, al potere dal 2006
Partito degli Industriali e degli Imprenditori: partito di istanze liberali
Organizzazione dei Sindacati
Unione delle Donne
Organizzazione dei Giovani Magtumguly 

Scontata la vittoria dei Social-nazionali, dal momento che tutti gli altri partiti in lizza, se pure nella carta sono di opposizione, in realtà sono tutti, più o meno, legati al partito di governo.

Monday, December 2, 2013

Somalia, sfiduciato il premier Shirdon

Il parlamento somalo, con 184 voti contro 65, ha sfiduciato il governo di Abdi Farah Shirdon, Indipendente, e formato anche dai Islamico-democratici (Partito per la Pace e lo Sviluppo).
La sfiducia arriva dopo un mese di incomprensioni e scontri tra il presidente Hassan Sheickh Mohamoud, Islamico-democratico (Partito per la Pace e lo Sviluppo),  lo stesso premier: il presidente accusa Shirdon di aver lavorato male in questo anno di mandato, mentre il premier afferma che questa presa di posizione di Mohamoud sia arrivata dopo che aveva cercato di effettuare un rimpasto di governo, eliminando dalla compagine governativa degli uomini vicini al presidente.
Sullo sfondo, una certa confusione costituzionale del paese che, pur dando maggiore importanza alla figura del presidente della repubblica rispetto a quella del presidente del consiglio, non differenza in maniera del tutto chiara le loro prerogative e i loro effettivi poteri.

Sunday, December 1, 2013

Thailandia, assalto ai luoghi di potere, la premier Shinawatra si rifugia in posto segreto

Continunano le proteste anti-governative in Thailandia, rischiando di degenerare. I manfiestanti, vicini all'opposizione Liberale del Partito Democratico, hanno iniziato la loro protesta contro il governo di Yingluck Shinawatra, Socialdemocratica (Partito per i Thailandesi - Pheu Thai), e formato anche da Nazional-populisti (Partito dello Sviluppo Nazionale), dai Centro-conservatori (Partito dello Sviluppo Nazionale - Chart Pattana) e dai Conservator-choburi (Palung Chong),e appoggiato esternamente dai Nazional-conservatori (Grande Partito Popolare) da qualche settimana, quando l'esecutivo aveva cercato di approvare una legge sull'amnistia, che avrebbe permesso all'ex premier e fratello di Yinlunck, Thaksin Shinawatra, in esilio in Inghilterra perchè condannato a 2 anni di reclusione per corruzione, di vedersi cancellare la condanna e di tornare in patria. Seppure il senato aveva bocciato la proposta di legge, i manfiestanti hanno continuato a manfiestare contro il governo, chiedendo le dimissioni della Shinawatra.
La manifestazione si fa ogni giorno sempre più aggressiva, con l'occupazione di alcuni ministeri, come quello delle finanze, e con l'occupazione, oggi, di un presidio della polizia dove la premier si trovava in visita. La polizia ha immediatamente scortato fuori la Shinawatra, portandola in un posto segreto e sicuro.
Vedremo ora come l'esecutivo risponderà, dopo che fino ad ora aveva ordinato a polizia e esercito di non usare mai le maniere forti sui manifestanti, per non spaventare troppo i molti turisti occidentali che vanno nel paese, vera ricchezza della Thailandia.
D'altra parte, però, se la fedeltà della polizia nei confronti del governo non è in discussione, più critica è la posizione dell'esercito, da sempre vicino alle istanze dei liberali e veri artefici della caduta, nel 2006, del governo di Thaksin Shinawatra e, nel 2008, dei vari governi pro-Shinawatra.
Il 28 novembre il governo Shinawatra era riuscita a far fronte ad un voto di sfiducia, con 297 voti a favore del governo e 134 contro.