Sunday, July 29, 2012

Romania, fallisce il referendum anti-Basescu

Fallisce, in Romania, il tentativo del governo di centro-sinistra di Ponta di destituire per impeachment il presidente Conservatore Traian Basescu. A chiusura delle urne del referendum che avrebbe dovuto confermare la decisione del parlamento, infatti, solo il 46,2 % degli aventi diritto al voto è andato a votare: meno del 50 % + 1, quorum necessario per rendere valido la tornata elettorale. L'88.7 % di chi e' andato a votare a votato a favore dell'impeachment nei confronti di Basescu.
Nei prossimi giorni Basescu tornerà quindi alla presidenza della repubblica, al momento in mano, ad interim, al presidente del senato, il Liberale Antonescu.
Il premier Socialdemocratico Victor Ponta, pur riconoscendo il risultato, ha affermato che comunque non si può ignorare il voto di quasi 9 milioni di Romeni che sono andati al voto, mentre Antonescu, leader dell'altro grande partito di maggioranza, il Partito Nazionale Liberale, al momento non ha ancora lasciato nessuna dichiarazione.

Già nel 2007, durante il suo primo mandato presidenziale (poi sarà rieletto nel 2009), Basescu aveva passato indenne un altro tentativo di impeachment: quella volta il 74,5 % dei Romeni aveva votato contro la decisione del parlamento di destituirlo.

Romania, oggi referendum sul futuro di Basescu

Si svolge oggi il referendum popolare per convalidare il voto parlamentare di impeachment nei confronti del presidente romeno Traian Basescu, Conservatore (Partito Democratico - Liberale), accusato dal parlamento e dal governo di centro-sinistra, di aver violato la costituzione.
L'esito è incerto: se da una parte è assodato che Basescu non goda più della maggioranza assoluta dei Romeni, c'è però da sottolineare che, per essere valido, al referendum deve partecipare il 50 % + 1 degli aventi diritto al voto, cosa non così ovvia visto il periodo estivo e vista la cronica bassa affluenza alle urne del paese. Proprio per questo motivo Basescu ha invitato i suoi sostenitori non di votare no al referendum, ma di disertarlo, per far mancare in questo modo il quorum.

Friday, July 27, 2012

Serbia, si forma il nuovo governo Dacic

Dopo le elezioni di maggio, si forma finalmente il nuovo governo serbo, che svolta a destra dopo gli anni di potere alle forze di sinistra, con l'ex presidente Socialdemocratico Tadic (sostituito dal Nazional-conservatore Nikolic a fine maggio) e l'ex premier Cvetkovic.
Il nuovo governo e' guidato da Ivica Dacic, Socialista, ed e' formato da esponenti Nazional-conservatori (Partito Progressista), Liberal-conservatori (G17 Plus), Conservator-monarchici (Nuova Serbia), Demo-pensionati (Partito dei Pensionati Uniti), Conservator-bosniaci (Partito d'Azione Democratica del Sangiaccato) e Centro-socialisti (Partito Socialdemocratico, partito che alle elezioni si era presentato assieme ai Socialdemocratici di Tadic). Il governo ha anche l'appoggio esterno dei Liberal-conservator-sumadjia (Insieme per la Sumadjia), dei Popolari e dei Conservator-populisti (Serbia Unita).
Il governo ha ottenuto la fiducia con 142 voti favorevoli, 72 voti contrari e 26 astenuti.

Wednesday, July 25, 2012

India, inizia oggi il mandato presidenziale di Mukherjee

Da oggi il nuovo presidente indiano e' Pranab Mukherjee, Laburista (Partito del Congresso), nominato con il 69,2 % dei voti dei parlamentari federali e dei vari parlamenti statali qualche giorno fa.
Prende il posto della Pratibha Patil, Laburista anche lei.

Tuesday, July 24, 2012

Nagorno-Karabakh, rieletto presidente Sahakyan

In Nagorno-Karabakh , regione ribelle azera, e' stato rieletto con il 66.7 % dei voti al primo turno il presidente uscente Bako Sahakyan. Dalla sua Sahakyan ha i buoni risultati in ambito economico, anche se i suoi detrattori lo accusano di aver favorito il dilagare della corruzione nel paese.
Regione ribelle dell'Azerbaijian, abitata prevalentemente da Armeni e di fatto indipendente da Baku dal 1994, il Nagorno-Karabakh in ambito internazionale si trova sostanzialmente in un limbo, non essendo riconosciuta da nessun paese, ma appoggiata dall'Armenia, che minaccia di attaccare l'Azerbaijian se decide di riconquistarla con la forza.
Tutti i tentativi dei paesi occidentali di risolvere la situazione sono falliti, soprattutto perche' sia Armenia che l'Azerbaijian sono di fatto alleati e con gli USA e con la Russia.

Ghana, morto il presidente Mills

E' morto oggi, per infarto, , improvvisamente, il presidente ghanese John Mills, Socialdemocratico (Congresso Nazionale Democratico). Era da pochi giorni tornato dagli Stati Uniti, dove si era recato per motivi di salute, ma la situazione non sembrava cosi seria.
Nuovo presidente ad interim, in qualita' di vicepresidente, il suo compagno di partito John Dramani Mahama.

Albania, inizia oggi il mandato presidenziale di Nishani

Inizia ufficialmente oggi il mandato presidenziale in Albania di Bujar Nishani, Conservatore (Partito Democratico), nominato dal parlamento con il 52,1 % dei voti qualche settimana fa.
Prende il posto di Topi, pure Conservatore.
Continua quindi il monopolio del Partito Democratico nelle cariche piu' importanti del paese, avvantaggiate questa volta dalla testardaggine dell'opposizione socialista, che ha preferito il muro contro muro piuttosto che votare per un presidente di compromesso.

Sunday, July 22, 2012

India, Mukherjee nuovo presidente

Come previsto, è Pranab Mukherjee, Laburista (Congresso Nazionale) il nuovo presidente dell'India. E' stato eletto con il 69,2 % dei voti dei parlamentari federali e dei vari parlamenti statali. Il suo mandato inizierà il 25 luglio.

Mauritius, Purryag nuovo presidente

Kailash Purryag, Laburista, è stato eletto dal parlamento mauriziano nuovo presidente del paese, all'unanimità visto che l'opposizione, che chiedeva un nome super-partes e apolitico, ha deciso di boicottare il voto.

Purryag prende il posto della Ohsan-Bellepeau, sua compagna di partito, presidente ad interim da marzo, dopo che il presidente Jugnauth, Socialdemocratico (Movimento Socialista Militante) si era dimesso per tornare alla vita politica attiva del paese, dopo che il suo partito aveva lasciato la maggioranza.

Friday, July 20, 2012

Crisi politica a San Marino

Crisi politica a San Marino. I Popolari, i Cristiano-democratici (Unione per la Repubblica), i Socialisti e i Nazional-conservatori (Alleanza Nazionale) decidono di lasciare la maggioranza, accusando i Democristiani, il piu' grande partito di maggioranza, di voler accordarsi con l'opposizione Socialdemocratica su alcune riforme economiche del paese, andando contro invece alle loro proposte in materia.

Quasi sicure elezioni anticipate, probabilmente per l'autunno, visto che per legge non e' permesso nessun ribaltone parlamentare.

Thursday, July 19, 2012

Samoa, Tufuga Efi rieletto presidente

Oggi il parlamento samoano ha rieletto col 100 % dei voti presidente Tupuola Taisi Tufuga Efi, Indipendente, unico candidato.
Samoa è una repubblica dal 2007, dopo che, inseguito alla morte del re Malieota Tanumafili II, aveva lasciato l'istituzione monarchica.

Wednesday, July 18, 2012

India, domani elezione presidenziale

Domani in India i parlamentari sia dello stato nazionale sia dei vari stati federali, in sessione plenaria, nomineranno il prossimo presidente indiano, che prendera' il posto di Prathiba Patil, Laburista (Partito del Congresso).

Due i candidati: l'ex ministro delle finance Pranab Mukherjee, Laburista (Congresso Nazionale), candidato della maggioranza parlamentare e di tutti i partiti di sinistra, e Purno Agitok Sangma, Indipendente (appena uscito dal Partito Nazionalista del Congresso, che si era rifiutato di appoggiare la sua candidatura), appoggiato dall'opposizione conservatrice.

Quasi certa la vittoria di Mukherjee, che, almeno sulla carta, dovrebbe godere di una netta maggioranza.

Libia, alle prime elezioni vincono i Liberal-conservatori

Vittoria dei Liberal-conservatori dell'ex premier Jibril alle prime elezioni libere in Libia: la sua Alleanza delle Forze Nazionali ottiene il 48,14 % dei voti e 39 seggi su 200.

Secondi gli Islamico-democratici (Partito Giustizia e Costruzione), affiliati ai Fratelli Musulmani, con 10.27 % dei voti e 17 seggi.

Staccatissimi gli altri partiti, tra cui i Social-liberali del Fronte Nazionale, con 4.08 % dei voti e 3 seggi, i Nazional-misurata (Unione per la Madrepatria), con il 4.5 % e 2 seggi, i Conservatori (Partito Nazionale di Centro) e il Partito Wadi Al-Haya, entrambi con il 4.00 % dei voti e 2 seggi.

Escono sconfitti gli estremisti islamici del Partito della Patria, con un solo seggio, cosi come moltissimi altri partiti minori, tutti fermi a 1 seggio.

Da ricordare che 120 seggi sono, per costituzione, assegnati a Indipendenti.

Sara' quindi, con ogni probabibilita' Jibril il prossimo premier del paese.

Tuesday, July 17, 2012

Israele, Kadima torna all'opposizione

I Liberal-conservatori del partito Kadima, che erano entrati nel governo di Benjamin Netanyahu l'8 maggio, ritornano all'opposizione, per contrasti con i gli altri partiti di maggioranza sulle esenzioni a prestare servizio di leva per questioni religiose.

I Liberal-conservatori erano entrati nel governo proprio per aumentarne l'appoggio parlamentare, con la promessa da parte del premier di ritoccare la legge sull'obbligo di leva per gli Israeliani. Al momento sia gli Ultra-ortodossi ebrei, sia la minoranza musulmana e' esente dalla leva, ma i Liberal-conservatori chiedevano un cambiamento, ponendola obbligatoria per tutti.
La forte contrarieta' dei partner di governo, in particolare dei Nazional-conservatori (Israel Beitenu), dei Conservator-ebrei (Casa Ebraica), dei Nazional-sefarditi (Shah), dei Nazional-ashkenazi (Degel Ha Torah), e dei Nazional-ebrei (Agudat Israel), aveva tramontare questo progetto di legge, provocando le ire dei Liberal-conservatori.

Questa defezione non dovrebbe comunque pregiudicare il governo Netanyahu, che gode ancora di una buona maggioranza in parlamento

Saturday, July 14, 2012

Togo, si dimette il premier Houngbo

Si dimette il premier del Togo, Gilbert Houngbo, Indipendente, dimissioni accettate dal presidente Gnassingbè, Nazional-conservatore (Unione per la Repubblica).
I motivi ufficiali delle sue dimissioni non sono stati resi noti, ma probabilmente sono legate ai violenti scontri che da un mese si verificano nella capitale Lomè tra polizia e opposizione, che chiede un cambiamento della legge elettorale (chiaramente favorevole al partito del presidente) e un miglioramento della vita della popolazione.

Wednesday, July 11, 2012

Romania, corte costituzionale vs parlamento sul referendum anti-Basescu

Continua, e si allarga, lo scontro istituzionale in Romania.
Pochi giorni fa il parlamento, su indicazione del governo di Ponta, Socialdemocratico, aveva votato la sospensione del presidente Conservatore Basescu, costringendolo al giudizio del popolo per referendum con l'accusa di aver agito incostituzionalmente, oggi lo scontro si allarga anche con la Corte Costituzionale, già accusata nelle settimane precedenti di essere succube di Basescu.

Per sventare la possibilità che il referendum non passi per mancato quorum (50 % + 1), il parlamento aveva fatto passare una legge con la quale per il referendum sull'impeachment presidenziale il quorum non sarebbe necessario, ma oggi la Corte Costituzionale ha considerato illeggittima questa legge, perchè va contro la costituzione, suggerendo, eventualmente, di ritoccare la costituzione stessa (cosa impossibile, visto che servirebbero i voti anche dei Conservatori).

Basescu, per il quale i sondaggi danno perdente nel referendum, ha quindi un'arma da giocarsi per rimanere comunque alla presidenza.

Anche se scocciato difficilmente il governo cercherà di reagire a questa decisione della Corte Costituzionale, dopo che l'Unione Europea ha mosso perplessità su tutta la vicenda, chiedendo a tutte le parti in causa di tutelare l'indipendenza del potere giudiziario.

Messico, risultati elezioni parlamentari

Definitivi i risultati delle elezioni parlamentari in Messico:

Social-liberali (Partito Rivoluzionario Istituzionale): 31.87 % e 212 deputati e 57 senatori
Conservatori (Partito d'Azione Nazionale): 25.92 % e 114 deputati e 32 senatori
Socialisti (Partito della Rivoluzione Democratica): 18.48 % e 104 deputati e 23 senatori
Verdi (Partito Ecologista Verde): 6.08 % e 29 deputati e 4 senatori
Laburisti (Partito Laburista): 4.55 % e 11 deputati e 4 senatori
Liberali (Partito Nuova Alleanza): 4.08 % e 10 deputati e 1 senatore
Socialdemocratici (Movimento dei Cittadini): 3.99 % e 6 deputati e 1 senatore

Monday, July 9, 2012

Egitto, braccio di ferro Morsi - Corte Costituzionale

Dopo che ieri il neo-residente egiziano Morsi aveva cancellato d'autorita' la delibera della giunta militare con la quale veniva annullato il parlamento appena eletto, oggi la Corte Costituzionale dichiara a sua volta illeggittima la decisione del presidente, ri-dichiarando destituito il parlamento.
Continua quindi il braccio di ferro tra Morsi e Islamisti da una parte, e esercito dall'altro, anche se la Corte Costituzionale, che pure sembra essere pro-esercito, si dichiara fuori da qualsiasi bega di potere, affermando di voler solamente far rispettare la legge.

Sunday, July 8, 2012

Timor Est, vittoria dei Laburisti

Vittoria dei Laburisti del premier Gusmao alle elezioni parlamentari in Timor Est, che, assieme ai suoi partner di governo, raggiungono agevolmente la maggioranza assoluta dei seggi nel nuovo parlamento.

Questi i risultati (ancora provvisori) delle elezioni:

Congresso Nazionale per la Ricostruzone, di ispirazione Laburista: 36,66 % dei voti e 30 seggi

Fronte Rivoluzionario per un Timor Est Indipendente - Fretilin, di ispirazione Socialista: 29,87 % e 25 seggi

Partito Democratico, di ispirazione Social-liberale: 10,31 % e 10 seggi

Fronte per Ricostruzione Nazionale - Cambiamento - Frenti - Mudanca, di ispirazione Socialdemocratica: 3,1 % e 2 seggi.

Fuori dal parlamento tutti gli altri partiti, tra cui, in particolare, l'Associazione Democratica (1,8 %), e il Partito Socialdemocratico (2,15 %), fino ad oggi partner di governo dei Laburisti, e tutti i partiti di istanze conservatrici.

Anche se sulla carta Laburisti, Social-liberali e Socialdemocratici, finora alleati al governo, hanno la netta maggioranza in parlamento, vedremo se i Socialisti rousciranno a rompere questa alleanza e a portare verso di se' i Social-liberali, ribaltando in questo modo l'equilibrio parlamentare.

Saturday, July 7, 2012

Mongolia, insediato il nuovo parlamento

Dopo che i risultati elettorali sono stati resi noti, si è insediato oggi il nuovo parlamento mongolo.
Questi i risultati:
Conservatori (Partito Democratico): 35.33 % dei voti e 31 deputati
Socialdemocratici (Partito Popolare) 31.31 % dei voti e 28 deputati
Socialisti (Partito Popolare Rivoluzionario) + Centro-conservatori (Partito Nazionale Democratico): 22.31 % dei voti e 11 seggi
Liberal-verdi (Volontà Civile - Partito Verde): 5.51 % dei voti e 2 seggi

Si sono inoltre insediati anche 3 deputati Indipendenti, mentre 5 sono i seggi ancora vacanti.


Nessuno quindi dei partiti è riuscito ad avere la maggioranza assoluta dei seggi (servivano 38 deputati), e per i Conservatori non saranno sufficienti gli eventuali 4 posti ancora vacanti per governare da soli.
Al momento sono aperti tutti gli scenari, da una alleanza Conservatori - Socialdemocratici, a una riproposizione dell'alleanza Conservatori - Sociademocratici (rottasi in gennaio), ma questa volta a guida conservatrice, o ancora un'alleanza Socialisti - Socialdemocratici. Quest'ultima, anche se ideologicamente sembrerebbe la più omogenena, è anche la meno probabile, visto i pessimi rapporti che intercorrono tra i leader dei due partiti.
Nel caso in cui i Conservatori riuscissero a ottenere 3 o 4 dei seggi vacanti, possibile anche un'alleanza Conservatori - Liberal-verdi, magari con l'appoggio anche dei candidati indipendenti.

Friday, July 6, 2012

Romania, destituito per impeachment il presidente Basescu

Con 258 voti favorevoli su 432 (114 voti contrari, 1 astenuto e 59 assenze) camera dei deputati e senato vota a favore dell'impeachment del presidente Traian Basescu, che quindi e' costretto alle dimissioni. Al suo posto prende l'interim presidenziale il presidente del Senato, il Liberale (Partito Nazionale Liberale) Crin Antonescu.

Saranno i Romeni, il 29 luglio con un referendum, a dover dire se confermare la decisione del parlamento, e destituire definitivamente Basescu, o annullarne la decisione, riportando il presidente al potere.

Basescu ha accusato la nuova maggioranza, formata dai Socialdemocratici del premier Ponta, dai Liberali e dai Liberal-conservatori (Partito Conservatore) di voler monopolizzare tutte le cariche del potere del paese (qualche giorno fa questa nuova maggioranza aveva anche destituito, legalmente presidente della camera e del senato, mettendo al loro posto dei loro esponenti); da parte sua la maggioranza accusa Basescu di aver governato contro la costituzione e prevalicando i poteri del presidente del consiglio.

Difficile azzardare un pronostico sul referendum di fine luglio (un referendum analogo, svoltosi nel 2007 sempre su Basescu, aveva visto la netta riconferma del presidente): negli ultimi mesi, a causa anche di una grave crisi economica, la popolarita' di Basescu e' sscesa sempre piu' in basso.

Timor Est, domani elezioni parlamentari

Elezioni parlamentari, domani, in Timor Est.
I partiti che si contendono la vittoria sono:

Congresso Nazionale per la Nazione: di ispirazione Laburista, guidato dall'odierno premier Gusmao. Anche il neo-presidente Ruak, eletto poche settimane fa, seppur Indipendente, e' vicino a questo partito.
Fronte Rivoluzionario per un Timor Est Indipendente - FRETILIN: di ispirazione Socialista, ora all'opposizione seppur con la maggioranza realtiva in parlamento, e' guidato dall'ex premier Alkatiri.

Oltre a questi due partiti, si contendono i seggi parlamentari anche:

Partito Democratico: di ispirazione Social-liberale, e' partner di governo dei Laburisti.
Associazione Socialdemocratica: di ispirazione Centro-socialista, e' partner di governo dei Laburisti.
Partito Socialdemocratico: di istanze centriste, e' partner di governo dei Laburisti.
Fronte per la Ricostruzione Nazionale - Cambiamento - Frenti - Mundanca, di ispirazione socialdemocratica, nato ufficialmente nel 2011 da una scissione riformista del FRETILIN, e' partner di governo dei Laburisti.

Partito di Unita' Nazionale: partito di ispirazione Cristiano-democratica.

Si sono presentati molti altri partiti, che pero' avranno scarse possibilita' di ottenere seggi, salvo sorprese.

Libia, domani al voto per eleggere l'Assemblea Costituente

Domani si vota, in Libia, per eleggere il parlamento, che avra' di nominare il nuovo governo della Libia, dopo la destituzione dell'ex padre-padrone Muhammar Gheddafi.
Inizialmente questo nuovo parlamento avrebbe dovuto avere anche il compito di redigere la nuova costituzione, ma una modifica da parte dell'autorità provvisoria proprio in queste ore gli ha tolto questa responsabilità, affermando che la nuova Assemblea Costituente dovrà essere eletta con un'altra votazione, in programma entro la fine dell'anno.
I maggiori partiti che si contengono i seggi sono:

Alleanza delle Forze Nazionali: guidate dall'ex premier Jibril, di ispirazione Laica e Liberale, questo partito mira ad ottenere i voti dei cittadini che non vogliono una islamizzazione del paese.

Partito Giustizia e Costruzione: di ispirazione Islamico-democratico, affiliato ai Fratelli Musulmani, questo partito e' di ispirazione musulmana, seppure con toni moderati.

Partito della Patria: partito di ispirazione salafita, vuole fondare la nuova costituzione sulla sharia, la legge del Corano.

Partito del Fronte Nazionale: di ispirazione Social-liberale, laico, ha un forte appoggio in Cirenaica.

Ma potrebbero esserci grosse sorprese, con l'inserimento di partiti outsiders, visto che veri e propri  sondaggi non si sono svolti.

Su tutto, aleggia l'incubo di guerra civile, visto che a tutt'oggi molte zone della Libia sono di fatto autonome, se non indipendenti, dal governo centrale di Tripoli, che fatica a far rispettare la propria autorita' su tutto il territorio nazionale.

Thursday, July 5, 2012

Romania, proposta di impeachment per il presidente Basescu

Il Partito Socialdemocratico del premier Victor Ponta, cosi come i suoi alleati Liberal-conservatori (Partito Conservatore) e Liberali (Partito Nazionale Liberale) hanno chiesto di mettere ai voti, in parlamento, un procedimento di impeachment nei confronti del presidente Conservatore (Partito Democratico Liberale) Traian Basescu, accusato di aver violato gravemente la costituzione.
Torna quindi incandescente il rapporto tra Liberal-socialdemocratica, tornata al potere in maggio dopo un ribaltone parlamentare, e il presidente Basescu, da sempre attaccato dai suoi nemici per governare in maniera troppo personalistica e spregiudicata, spesso paragonato a Berlusconi.

Gia' nel 2007 Basescu era stato destituito per impeachment, ma poi era stato confermato presidente dal referendum popolare che, per legge, deve svolgersi per confermare o meno la mossa parlamentare. Questa volta, pero', la prova potrebbe essere piu' difficile per Basescu, che, a causa della crisi economica, non sta vivendo un periodo di particolare popolarita'.

Elezioni parlamentari senegalesi: vittoria della coalizione filo-Sall

Alle elezioni parlamentari senegalesi stravince la coalizione Uniti nella Speranza, vicina al neo-presidente Macky Sall e dominata dall'Alleanza per la Repubblica, partito di ispirazione Social-liberale.

Questa coalizione ottiene 119 seggi sui 150 disponibili; solo 12 ai Liberali del Partito Democratico, partito dell'ex presidente Wade che aveva governato il paese dal 2000. I rimanenti 19 seggi vengono spartiti tra vari piccoli partiti, soprattutto di stampo religioso.

Wednesday, July 4, 2012

Francia, il parlamento conferma il governo Ayrault

Con 302 voti favorevoli e 225 voti contrari, il parlamento francese ha confermato il governo di Jean-Marc Ayrault, Socialista.

Oltre ai Socialisti, questo governo è formato anche dai Socialdemocratici (Partito Radicale di Sinistra) e dai Verdi (Europa, Ecologia - I Verdi).

Georgia, Merabishvili confermato premier dal parlamento

Il parlamento goergiano, con 102 voti favorevoli e 7 contrari (e con 41 deputati che non si sono presentati), ha confermato premier Vano Merabishvili, Liberal-conservatore (Movimento Nazionale Unito), nominato a capo del governo dal presidente Saakashvili qualche giorno fa.

Il governo dovrà guidare il paese alle elezioni parlamentari, previste per l'autunno.

Viste le modifiche costituzionali del 2010, con le quali si pone il limite di due mandati al presidente, e che trasforma, da dopo le elezioni presidenziali del 2013, la Georgia da repubblica presidenziale a repubblica parlamentare, si prospetta un cambio di posti tra premier e presidente, sul modello Putin-Medvedev, con Saakashvili che diventerebbe, nel 2013, primo ministro, e Merabishvili presidente, sempre se le elezioni sorrideranno, ancora una volta, al Movimento Nazionale Unito.
Sebbene i sondaggi stiano dando in difficoltà il partito al potere, difficile prevedere una svolta, almeno nelle elezioni parlamentari, vista cronica divisione all'interno dell'opposizione georgiana.

Monday, July 2, 2012

Messico, Peña Nieto eletto presidente

Enrique Peña Nieto, Social-liberale (Partito Rivoluzionario) sara' il prossimo presidente del Messico, dal primo dicembre 2012, prendendo il posto del Conservatore Calderon.

Alle elezioni presidenziali, Nieto, con il 38.02 % dei voti, ha battuto i suoi avversari, in particolare il Socialista Obrador (31.73%), e la Conservatrice Mota (25.45%). Staccatissimo il Liberale de la Torre, con solo il 2.32 %.

Non ancora resi noti i risultati delle elezioni parlamentari.

Elezioni parlamentari in Senegal

Si sono svole ieri le elezioni parlamentari in Senegal, dopo che due mesi fa, con l'elezione a presidente di Macky Sall, il paese aveva svoltato decisamente, ponendo fine ai 12 anni di presidenza Wade.

Si contendono la vittoria i Social-liberali dell'Alleanza per la Repubblica, il partito del presidente Sall, favorito nei sondaggi, e i Liberali del Partito Democratico dell'ex presidente Wade, che in queste ultime settimane sta cercando di smarcarsi sempre piu' dal suo ex capo.

Difficile l'inserimento in maniera determinante di eventuali terzi partiti.

Liechtenstein, bocciato con referendum il tentativo di limitare il potere del principe

Con il 76,1 % dei voti contro, non passa il referendum che prevedeva di limitare i poteri del principe del Liechtenstein. La consultazione chiedeva se abolire il diritto di veto del principe regnante su qualsiasi decisione presa dai cittadini con referendum.

L'idea di limitare i poteri del monarca era cominciata a circolare l'anno scorso quando il principe Alois aveva minacciato di porre un veto al risultato del referendum per depenalizzare l'aborto se fosse passata la linea che la decisione spettava a ciascuna donna. L'iniziativa alla fine era stata bocciata dalle urne nel 2011.

Il potere del principe regnante e' stato di molto aumentato con un altro referendum nel 2003, col quale gli e' stata data la possibilita' di nominare e licenziare il governo, e di porre il veto a qualsiasi legge (tanto che alcuni hanno accusato un ritorno ad una monarchia assoluta).